250 IL MUSEO DELLE MONDINE UN LUOGO DEL CUORE Tra le risaie vercellesi c’è un museo unico in Italia: Siamo a Livorno Ferraris in provincia di Vercelli, all’interno della Tenuta Colombara luogo di produzione di un eccellenza italiana: il riso Acquerello. Ma in questo magico panorama dorato troverete anche un luogo suggestivo ricco di storia ed emozioni. Adoro scrivere e raccontare l’anima dei posti che visito. Questo museo dalla prima volta che l’ho visto mi ha provocato un’intensa risonanza emotiva, la sua atmosfera e la sua storia mi hanno profondamente colpito e lasciato una traccia indelebile e duratura nel cuore. Oltre il cancello, attraversando un lungo viale alberato, vi sembrerà di entrare in un posto fuori dal mondo, dove il tempo ha smesso di scorrere PREPARATEVI A VIVERE UN’ESPERIENZA CHE RESTERA’ NEI VOSTRI CUORI PER SEMPRE, SAPPIATE CHE A GUIDARVI IN QUESTO VIAGGIO NON SARANNO I VOSTRI OCCHI MA LE VOSTRE EMOZIONI! Accompagnati dalla voce narrante di MARIO DONATO, 85 enne, il curatore del museo, che con i suoi racconti carichi d’amore e una dialettica formidabile, è l’anima del posto. Da bambino ha abitato alla Tenuta, e chi meglio di lui potrebbe condurvi in quelle giornate piene di sofferenze, difficoltà ma anche di amicizia e solidarietà. Il tour inizierà con la visita ad alcune stanze che ricostruiscono in modo eccellente alcuni ambienti dell’epoca: la scuola, le abitazioni dei contadini, la cucina, la camera da letto…. Qui troverai dei pezzi unici del passato, strumenti, accessori, libri, quaderni, utensili ormai dimenticati. Ma l’emozione più forte arriverà quando entrerete nel dormitorio delle MONDINE. https://www.instagram.com/reel/DFTQAU5NFsx/?igsh=MTJyMzdqdDgxcXpvaQ== 💥Chi erano le mondine? 👩🌾Erano Donne lavoratrici dai 13 fino ai 60 anni, impegnate a MONDARE, cioè estirpare le erbacce dalle risaie. Da questo verbo deriva il loro nome. 🌾Le mondine, chiamate anche mondariso, erano impegnate nelle risaie per 40 giorni l’anno. Un lavoro durissimo! Siamo a fine ‘800 fino alla prima metà del secolo successivo 🩷Cappello di paglia in testa, schiena curva, spesso bastonate dal padrone, piedi nudi e gambe sempre in acqua (queste ultime fasciate dalle calze di lana o di cotone fino alle ginocchia per proteggersi da serpenti, topi, sanguisughe e insetti). Si svegliavano alle 4 e 30, una rapida lavata nella fredda acqua del fosso vicino al dormitorio, dove venivano lavate poi anche le stoviglie. Lavoravano per 12 ore al giorno, senza interruzione sotto il sole o la pioggia. Ogni tanto il caposquadra passava con un mestolo di acqua per dissetarle. Purtroppo anche le necessità fisiologiche non venivano considerate e potevano spostarsi di qualche passo per farle. La parte del racconto che più mi ha lasciato senza parole è quando Mario ci ha raccontato di alcuni ragazzini del paese che passando vicino alle mondine si incuriosivano perchè vedevano scendere del sangue lungo le loro gambe. Lavorare in quelle condizioni durante i giorni del ciclo mestruale sicuramente è stato un atto umiliante, imbarazzante, di estremo disagio e senza nessun rispetto e tutela della loro condizione. Era un lavoro spesso tramandato da mamma a figlia. Molte lasciavano i mariti con i figli piccoli a casa. Arrivavano dal Veneto, dall’ Emilia e dalla Lombardia con mezzi di fortuna, come il treno del bestiame, perchè non potevano pagarsi il viaggio. Ci si ammalava facilmente a causa delle condizioni di lavoro estenuanti e insalubri. Di malaria, le risaie erano l’ambiente ideale per la proliferazione delle zanzare portatrici di questa malattia Reumatismi, dolori alla schiena, problemi alla vista, malattie respiratorie e malnutrizione 🐸Nei manicotti spesso nascondevano le rane catturate per poterle friggere e mangiare poi la sera. Si cercava di non spendere per portare a casa l’intero stipendio. I CANTI DELLE MONDINE erano un modo per alleviare il lavoro, mantenere il ritmo, farsi forza a vicenda. Canti semplici ma potenti che denunciavano le ingiustizie e la voglia di lottare per un futuro migliore. COSA VEDRAI NEL MUSEO? Il museo è un grosso stanzone arredato con materiali originali, con le tipiche brande disposte in fila, valigie di cartone, fotografie in bianco e nero, i fotoromanzi che leggevano alla sera, una fisarmonica, accessori personali, anche la loro biancheria intima, tra cui le pezze che fungevano da assorbenti durante il ciclo mestruale, i vestiti a fiori… Sembra quasi di sentire le loro voci fra risate di complicità, pianti di disperazione e urla di dolore. E qui Mario mi stupisce di nuovo: il dormitorio era un luogo dove la SOLIDARIETA’ e L’AMICIZIA era fortissima. La sera tornavano al dormitorio, si strofinavano con una saponetta, e avevano ancora la forza di ballare Si sostenevano a vicenda, e in questo stanzone si intrecciavano storie, fatiche e speranze. 🎗Da queste instancabili lavoratrici partì uno dei primi movimenti femminili che scaturì in aspre battaglie sindacali che neppure il fascismo riuscì a smorzare, e che si concretizzò – per la prima volta in Italia – nel diritto alle 8 ore lavorative giornaliere contro le 12 del passato. 🙏🎊 INFORMAZIONI UTILI Per visitare il museo vi lascio il numero di Mario 3337942066 La visita dura quasi 3 ore Si può parcheggiare vicino alla tenuta, in caso di mal tempo vi consiglio scarponcini per attraversare un tratto di campo prima del dormitorio A fine visita potrete acquistare il riso Acquerello, che io ho provato e vi assicuro che è un qualcosa di indescrivibile. Il mio consiglio è di portare le scuole, i ragazzi, le nonne, gli amici… Vi assicuro che vi lascerà un ricordo indelebile e cambierà il vostro modo di vedere il mondo fuori da quel cancello. Un luogo del cuore patrimonio dell’umanità DOVE MANGIARE VICINO AL MUSEO Andate a mangiare nel ristorante della tenuta Colombara, tipica trattoria di campagna con un arredamento molto rustico. Qui fanno un piatto tipico della zona: LA PANISSA VERCELLESE servita nel tipico paiolo. Grazie di cuore per avermi letta Tenuta Colombara Livorno Ferraris ( Vercelli) 8 ore lavorativelavoratricimondinemovimento femminilemuseorisaieVercelli 0 commenti 2 FacebookTwitterPinterestEmail Lascia un commento Annulla risposta Salva il mio nome, l'e-mail e il sito web in questo browser per la prossima volta che commenterò. Δ